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Massoterapia


La pratica di manovre massoterapiche è molto antica, da 5 secoli avanti Cristo in Grecia, poi nell'impero Romano, Asclepiade, Erofilo, Ippocrate, Celso, Galeno, contribuirono all’epistemologia (studio del valore e della natura della conoscenza scientifica) delle terapie manuali. Ippocrate, medico greco, espose nei suoi trattati, gli effetti delle differenti manovre manuali e chiamò il massaggio Anatripis, parola greca, che significa frizione verso l’alto, affermando la norma fondamentale nella pratica del massaggio cioè, la progressione dalla periferia verso il centro. Nei secoli successivi e nel medioevo, la repressione religiosa nei riguardi della vita del corpo, fa interrompere questa terapia giudicandola libidinosa. Solo nel rinascimento si tende a riesumare gli antichi scritti riguardanti le terapie manuali, gli arabi in particolar modo, guidati dal filosofo Avicenna, ricoltivarono la tradizione del massaggio. D’altra parte, sembra che l’etimologia della parola massaggiare, derivi dall’arabo, dove mass significa maneggiare con dolcezza. Nel trattato del 1617 del chirurgo Acquapendente di Padova, si usò per la prima volta il termine impastamento. Attualmente la massoterapia sta vivendo un momento di vigorosa rinascita, grazie a un forte bisogno di ritorno a cure naturali e/o manuali, soprattutto come reazione alle condizioni di intenso stress e di abuso di farmaci imposti dall'attuale società. La moderna ricerca scientifica ha definitivamente riconosciuto la massoterapia come una terapia efficace, definendone i meccanismi d'azione, le indicazioni e le controindicazioni cliniche. La massoterapia presenta numerose applicazioni nell’ambito del recupero funzionale, nella medicina sportiva, vascolare, estetica e reumatologica, anche se l'azione globale  fa sì che il suo campo di applicazione sia in realtà  molto più vasto di quanto normalmente si immagini. E’ particolarmente indicata nell’ambiente sportivo, prima e dopo lo sforzo. La sempre maggior sollecitazione muscolare degli atleti, durante le odierne competizioni agonistiche, causa un corrispondente continuo aumento dei rischi di lesione. Anche nello sport non agonistico come quello di massa, quello scolare, quello praticato nel tempo libero come hobby, si osserva un aumento dei pericoli di lesioni. In questi casi si ha a che fare con soggetti sani e quasi sempre giovani, le cui capacità di prestazione vanno in generale oltre la media. Quindi lo scopo della massoterapia sportiva è quello di aumentare sia la capacità di prestazione e sia quella di recupero dopo lo sforzo. Nella pratica vengono distinti alcuni tipi di tecniche dettate da specifiche attività motorie e dalle diverse discipline sportive. Ad esempio nel periodo di allenamento, il massaggio aiuta a preparare il fisico per il raggiungimento di prestazioni al più alto livello, si agisce energicamente abituando il corpo ad un massaggio forte e profondo talora sino a provocare quasi dolore da trattamento, in questi casi l’atleta deve astenersi a gareggiare il giorno seguente. I timing del  massaggio passano dal pre gara, leggero e non doloroso ma stimolante ed ossigenante, al massaggio nell’intervallo di una competizione sportiva, intenso ma di breve durata, fino ad arrivare al massaggio post gara o dopo un duro allenamento, più lungo e profondo, di scarico. Quest’ultimo è fondato sull’efficacia di favorire al massimo l’eliminazione dei cataboliti che vanno a depositarsi nei tessuti subito dopo la prestazione fisica, sono indicate perciò manovre molto energiche, quasi dolorose. Personalmente ho elaborato una tecnica che si sposa molto bene in questi tipi di situazioni, si tratta di una reinterpretazione del MTP di Cjriax arricchito da impastamenti trasversi profondi in passiva, frizioni longitudinali profonde  in contro resistenza attiva o controgravitazionale, pincè roulè profondo trasverso alle fibre muscolari in passiva e scollamento vibratorio, il tutto mirato ad ogni singolo muscolo per poi gradualmente arrivare a più gruppi muscolari. In presenza di edemi, sia post traumatici che non,  il linfodrenaggio è la tecnica elettiva ma possono essere utilizzate anche altre manovre come le pressioni locali, gli sfioramenti e le pressioni scivolate profonde. Gli infiltrati cellulalgici sottocutanei ed i noduli muscolari, si osservano principalmente nei muscoli dipendenti da una radice nervosa irritata e dolorosa, per questo motivo essi compaiono soprattutto nel corso o dopo nevralgie sciatiche, crurali, cervico brachiali, molto indicate in questi casi sono le manovre di pincè roulè e le pressioni locali. Nei dolori legamentosi e nelle tendiniti, se il paziente lo sopporta, diventa utilissimo il massaggio trasverso profondo associato a passaggi longitudinali con le eminenze tenar ipotenar o a pugno chiuso. Nei casi di cicatrici e nei cheloidi,  il trattamento massoterapico ha lo scopo di provocare il distacco e la rottura di aderenze cicatriziali per ridare ai tessuti una migliore elasticità. Nei crampi e nelle contratture, è molto utile l’impastamento profondo con a seguire vigorose pressioni fisse e scivolate dal basso verso l’alto con emineza tenar ipotenar o a pugno chiuso. Nella panniculopatia edemato fibro sclerotica (PEFS,più comunemente conosciuta come cellulite, con tecniche adeguate si riesce ad apportare stimoli ripetuti atti a rompere le nodosità fibrose e favorire il riassorbimento delle alterazioni adipocitiche attraverso i vasi linfatici e venosi. La massima attenzione va prestata anche alle possibili controindicazioni, tipo processi infiammatori in fase attiva, grave fragilità capillare, malattie cutanee, echimosi dei tessuti ecc.

Lombalgia, cervicalgia, artrosi, tendiniti, disturbi della circolazione arteriosa, venosa e linfatica, cefalee, sindromi muscolo tensive, alzheimer, parkinson ecc.

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